Procrastinare significa rimandare intenzionalmente lo svolgimento di attività importanti o necessarie, spesso sostituendole con compiti meno urgenti o più piacevoli, nonostante si sia consapevoli delle possibili conseguenze negative. La procrastinazione è più di un semplice vizio: essa rappresenta un comportamento che, se diventa abitudinario, può compromettere produttività, benessere e obiettivi personali. Ad esempio, la procrastinazione è associata a un maggiore stress, a una qualità del sonno ridotta e a un numero maggiore di malattie fisiche e sintomi correlati (Johansson et al., 2023; Li et al., 2020).
Per aiutare chi si trova intrappolato in questo schema, nasce “Prima o poi lo faccio”, un percorso strutturato per affrontare e ridurre la procrastinazione, migliorando la gestione del tempo e l’efficacia personale.
A chi si rivolge “Prima o poi lo faccio”
Il percorso è pensato per giovani adulti, in particolare studenti universitari e giovani professionisti tra i 18 e i 30 anni, che spesso si trovano ad affrontare carichi di lavoro impegnativi e scadenze pesanti. Le aspettative elevate e la mancanza di strumenti adeguati per gestire il tempo contribuiscono al fenomeno della procrastinazione, con conseguenze su rendimento e benessere.
Come funziona il percorso
“Prima o poi lo faccio” combina strumenti della psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT), che si focalizza sulla modifica di pensieri e comportamenti disfunzionali attraverso tecniche pratiche e strategie strutturate, e dell’ACT (Acceptance and Commitment Therapy), che promuove l’accettazione delle emozioni difficili e incoraggia i partecipanti a impegnarsi in azioni allineate ai propri valori, per aiutare i partecipanti a comprendere le radici della procrastinazione e adottare strategie efficaci per superarla. Il percorso, strutturato in sei incontri, affronta temi chiave come:
- Psicoeducazione e gestione del tempo: viene spiegato il funzionamento del “circolo vizioso” della procrastinazione e forniti strumenti pratici per pianificare meglio le attività, suddividendole in obiettivi chiari e raggiungibili.
- Modifica dei pensieri disfunzionali: si lavora su pensieri automatici negativi relativi, ad esempio, al perfezionismo o al senso di inefficacia, insegnando a riformularli in maniera più funzionale.
- Tecniche di focalizzazione e concentrazione: vengono introdotte strategie personalizzate per migliorare l’attenzione e gestire le distrazioni aumentando la produttività.
Misurare i progressi
Il programma utilizza strumenti di valutazione per monitorare i cambiamenti durante il percorso. Questi strumenti permettono di adattare gli interventi alle necessità individuali, garantendo un supporto efficace.
Perché partecipare a “Prima o poi lo faccio”?
Ridurre la procrastinazione non significa solo migliorare la produttività, ma anche prendersi cura del proprio benessere. Superare questa abitudine aiuta a gestire meglio lo stress, aumentare la fiducia in sé stessi e affrontare le sfide quotidiane con maggiore serenità. “Prima o poi lo faccio” offre un’opportunità concreta per imparare a gestire il tempo in modo efficace e migliorare la qualità della propria vita.
A cura di Silvia Bettoni, MSc e dottorando di ricerca presso la Sigmund Freud University.
Bibliografia
Johansson, F., Rozental, A., Edlund, K., Côté, P., Sundberg, T., Onell, C., Rudman, A., & Skillgate, E. (2023). Associations between procrastination and subsequent health outcomes among university students in Sweden. JAMA Network Open, 6(12), e2249346. https://doi.org/10.1001/jamanetworkopen.2022.49346
Li, X., Buxton, O. M., Kim, Y., Haneuse, S., & Kawachi, I. (2020). Do procrastinators get worse sleep? Cross-sectional study of US adolescents and young adults. SSM – Population Health, 10, 100518. https://doi.org/10.1016/j.ssmph.2019.100518