Oggigiorno i videogiochi sono diventati parte integrante della quotidianità di molti, in svariate fasce d’età, catturando in maniera totalizzante l’attenzione di chi ne fa uso, per lo più con finalità ludiche. Il presente estratto ha, però, l’obiettivo di portare l’attenzione su un fine alternativo dei video-giochi, ovvero quello preventivo nell’ambito dei disturbi dell’apprendimento, nello specifico della dislessia.
Un recentissimo studio condotto da Bertoni e colleghi (Bertoni et al., 2024) fornisce evidenze preliminari su questo punto, evidenziando come i videogiochi d’azione o Action Video-Games (AVG) possano essere una risorsa alternativa per migliorare le abilità di lettura nei bambini a rischio di dislessia.
Cos’è la dislessia
La dislessia è un disturbo dell’apprendimento che impatta sullo sviluppo normotipico di abilità di lettura, decodifica e comprensione del testo scritto (APA, 2022). L’eziologia di tale condizione è multifattoriale, data dall’interrelazione tra fattori genetici e ambientali.
L’assenza di un riconoscimento e di una diagnosi tempestiva può impattare significatamene sulla qualità di vita, sia in termini di difficoltà concrete nell’apprendimento, sia per conseguenti vissuti di frustrazione esperiti dal bambino.
Un riconoscimento puntuale delle prime difficoltà può, invece, favorire le basi per un percorso personalizzato in cui, oltre alle misure compensative e dispensative necessarie, possono essere integrate delle strategie alternative di potenziamento e prevenzione, come in questo caso i videogiochi.
Videogiochi d’azione: il potere della velocità
I videogiochi d’azione, nello specifico, si caratterizzano per la risposta a stimoli fugaci e in costante movimento, attivando richieste cognitive elevate. Tale richiesta attentiva implica una stimolazione cerebrale che può migliorare l’attenzione e la capacità di elaborare informazioni visive e uditive.
Molti genitori possono essere inizialmente scettici all’idea di incoraggiare i loro figli a trascorrere più tempo davanti allo schermo, spesso ignari dei vantaggi educativi che gli AVG possono offrire, specialmente per i bambini a rischio di dislessia.
Il nucleo della questione è il legame tra attenzione e sviluppo della capacità di lettura.
Gli AVG sono, infatti, appositamente progettati per stimolare l’attenzione e le funzioni cognitive, offrendo un ambiente d’apprendimento dinamico che richiede ai giocatori di reagire rapidamente a situazioni in continuo cambiamento. Questa stimolazione cerebrale intensa può avere un impatto significativo sulle capacità di lettura, migliorando: la concentrazione, la memoria e la capacità di elaborazione delle informazioni.
Quali i risultati emersi dallo studio di Bertoni e colleghi?
I risultati emersi dallo studio condotto da Bertoni et al. 2024 indicano che il training attentivo multisensoriale offerto dagli AVG può influire positivamente sullo sviluppo della consapevolezza fonemica nei pre-lettori a rischio di dislessia evolutiva, aprendo la strada a programmi di prevenzione innovativi.
I videogiochi d’azione potrebbero migliorare l’efficienza della lettura, migliorando non solo l’attenzione visiva, ma anche l’elaborazione fonologica.
Gli autori dello studio hanno testato gli effetti degli AVG in un campione di 79 pre-lettori a rischio e 41 non a rischio di dislessia evolutiva. I confronti pre e post-training mostrano che la consapevolezza fonemica ha un miglioramento significativamente maggiore nel gruppo esposto all’uso di videogiochi, rispetto alla lista d’attesa, al gruppo non esposto ai AVG e al gruppo con trattamento abituale. Questo cambiamento plastico riscontrato ha le seguenti implicazioni: (i) porta a un recupero della consapevolezza fonemica rispetto ai pre-lettori non a rischio, (ii) è presente in più dell’80% dei pre-lettori a rischio e (iii) si mantiene a un follow-up di 6 mesi.
Nello specifico, quali sono le implicazioni di questa scoperta?
In primo luogo, i videogiochi potrebbero essere una risorsa preziosa nel campo dell’educazione e della riabilitazione, offrendo un approccio innovativo per il potenziamento dell’apprendimento, che risulta essere efficace, ma allo stesso tempo alternativo grazie alla sua componente ludica.
In secondo luogo, suggerisce che una condizione di neurodiversità, come la dislessia, non implichi necessariamente una limitazione, bensì con le adeguate strategie, anche alternative come in questo caso, possa essere adeguatamente compensata, garantendo comunque pari opportunità di apprendimento.
Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per poter studiare appieno il potenziale dei videogiochi come mezzo preventivo e riabilitativo, al fine di comprendere meglio i meccanismi sottostanti e per sviluppare interventi mirati che possano massimizzare i benefici degli AVG in questo campo.
In conclusione, i videogiochi d’azione potrebbero rappresentare una nuova frontiera nella prevenzione della dislessia, offrendo una strategia innovativa ed efficace per migliorare le abilità di lettura nei bambini a rischio. Con ulteriori ricerche e sviluppi, questo potrebbe essere solo l’inizio di una risorsa alternativa nell’area dei disturbi dello sviluppo, ai fini preventivi e riabilitativi.
A cura delle dott.sse Laura Caligari e Dalila Torres, Dottorande di Ricerca in Psicologia presso la Sigmund Freud University.
Bibliografia
American Psychiatric Association. (2022). Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th Ed. Revised). Washington, DC: American Psychiatric Association.
Bertoni, S., Andreola, C., Mascheretti, S., Franceschini, S., Ruffino, M., Trezzi, V., Molteni, M., Sali, M. E., Salandi, A., Gaggi, O., Palazzi, C., Gori, S., & Facoetti, A. (2024). Action video games normalise the phonemic awareness in pre-readers at risk for developmental dyslexia. Science of Learning, 9(1), 25.