Edward Lee Thorndike e il condizionamento strumentale – Introduzione alla Psicologia

Edward Lee Thorndike è uno psicologo statunitense nato a Williamsburg nel Massachusetts il 31 agosto 1874 e morto a Montrose, New York,  il 9 agosto 1949. Inizialmente insegnò psicologia alla Columbia University di New York, e in seguito diresse il dipartimento di psicologia dell’Institute of Educational Research.

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

Messaggio pubblicitario Edward Lee Thorndike durante la prima guerra mondiale divenne presidente del comitato per la selezione dei soldati dell’esercito americano e successivamente presidente dell’associazione americana di psicologia e dell’accademia delle scienze.

I suoi principali interessi scientifici furono l’apprendimento e i processi a esso correlati.

Per questo intraprese diversi studi per comprendere al meglio come avvenissero questi meccanismi ma non focalizzandosi sull’introspezione, interesse condiviso in quel periodo, ma osservando il comportamento manifesto, derivante dall’interazione tra stimolo e risposta. Quindi, non era più importante comprendere tutto ciò che si verificava nel mezzo, ma solo ciò che si mostrava tra il prima e il dopo.

Alla base dell’apprendimento secondo Thorndike vi è l’associazione tra le impressioni sensoriali e gli impulsi all’azione. Tale relazione divenne nota col nome di connessione. Infatti, sono proprio queste connessioni che si rafforzano o si indeboliscono nella formazione o nell’estinzione di abitudini comuni. Di conseguenza la teoria di Thorndike fu definita connessionismo.

Le connessioni però, derivano dalla messa in atto di un processo di apprendimento. Così, partendo dalle teorie vigenti all’epoca sul condizionamento classico decise di approfondire l’effetto che le ricompense potevano avere sul processo di apprendimento stesso.

Il condizionamento strumentale

Fin dai primi esperimenti Thorndike si concentrò sulle situazioni rinforzanti e sul processo di apprendimento.

Nel suo più famoso esperimento osservò il comportamento di un gatto famelico rinchiuso all’interno di una gabbia (problem box), al di fuori della quale era posto del cibo. La gabbia era fornita di un meccanismo tramite il quale era possibile aprirla dall’interno.

Messaggio pubblicitario Il gatto all’interno della gabbia cercava ripetutamente la maniera di uscire per poter raggiungere il cibo. In questo modo, si realizzavano diversi movimenti alla cieca, che portavano all’ottenimento casuale di diverse risposte giuste e sbagliate. I comportamenti provati dal gatto erano diversi, come graffiare, mordere, girare, ma alla fine riusciva ad uscire e a raggiungere il cibo solo premendo la leva/ da cui otteneva una risposta corretta. Thorndike notò, inoltre, che le risposte non corrette tendevano ad essere abbandonate; viceversa quelle corrette ad essere ripetute.

Il gatto, dunque, dopo diversi tentavi ed errori riusciva ad aprire la gabbia, e quando era rinchiuso nuovamente nella gabbia il tempo che impiegava per uscire diminuiva drasticamente.

Quindi, l’animale, dopo diversi tentativi, imparava correttamente ad azionare il meccanismo che consentiva di aprire la gabbia e ottenere il cibo.

Thorndike da questi risultati inferì che l’apprendimento avviene gradualmente per tentativi ed errori, che in un secondo momento portano al consolidamento del comportamento opportunamente rinforzato tramite delle ricompense. Tale assunto prenderà il nome di legge dell’effetto e dell’esercizio.

Gli studi di Thorndike, si differenziavano dal quelli sul condizionamento classico di Pavlov poiché la risposta prodotta dall’animale è un’azione che l’organismo compie sull’ambiente in merito a uno scopo.

Tale condizionamento fu definito da Thorndike strumentale.

Thorndike dai suoi esperimenti evinse tre leggi di apprendimento fondamentali:

  • la Legge dell’esercizio: l’apprendimento migliora grazie alla ripetizione delle prove. Comportamenti realizzati più di frequente hanno maggiori probabilità di essere impiegati in condizioni simili.
  • la Legge dell’effetto: l’apprendimento dipende dalle conseguenze del comportamento, per questo azioni seguite da rinforzo negativo tendono a estinguersi, mentre se seguite da rinforzo positivo saranno ripetute.
  • la Legge del trasferimento o generalizzazione: un comportamento acquisito in una data situazione tende ad essere riutilizzato in situazioni analoghe.

Oltre al campo dell’apprendimento Thorndike si dedicò alle abilità umane, in particolare si concentrò sull’intelligenza e sull’apprendimento verbale. Infatti, sviluppò dei test per misurare le capacità intellettuali dell’individuo come il CAV, costituito da item di completamento di frasi, di aritmetica, di comprensione e di ragionamento.

Ad oggi Thorndike è considerato uno dei più influenti psicologici contemporanei, inoltre è stato istituito un premio in suo onore dall’America Psychologial Association consegnato ai ricercatori più brillanti nel campo della psicologia educativa.

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

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RUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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Bibliografia

  • Thorndike, E. (2017). Animal intelligence: Experimental studies. Routledge.
  • Pavlov, P. I. (2010). Conditioned reflexes: an investigation of the physiological activity of the cerebral cortex. Annals of neurosciences, 17(3), 136.
  • Sutton, R. S., & Barto, A. G. (2018). Reinforcement learning: An introduction. MIT press.