L’area di Broca – Introduzione alla Psicologia

L’ area di Broca, che corrisponde alle aree citoarchitettoniche di Brodman 44 e 45, è definita area motoria del linguaggio ed è situata nella terza circonvoluzione frontale, avanti all’area motoria, che controlla i muscoli del volto, e sopra la scissura di Silvio.

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

Messaggio pubblicitario San Giorgio fino al 15 Luglio L’ area di Broca è una parte dell’emisfero sinistro del cervello ed è connessa all’area di Wernicke da un percorso neurale detto fascicolo arcuato.

Anatomicamente l’ area di Broca è costituita da due zone principali, con diversi ruoli nella comprensione e nella produzione del linguaggio:

Pars triangularis: parte anteriore associata all’interpretazione di varie modalità di stimoli e alla programmazione dei condotti verbali, ovvero “pensare a cosa dire”;

Pars opercularis: parte posteriore associata a un unico tipo di stimolo e presiede al coordinamento degli organi coinvolti nella riproduzione della parola. Essa è posta vicino alle aree del cervello dedicate al controllo dei movimenti e consente, dunque, di organizzare i movimenti verbali.

L’ area di Broca, inoltre, contribuisce alla formazione di caratteristiche linguistiche più astratte, come l’elaborazione grammaticale della lingua che permette di strutturare le frasi seguendo le regole grammaticali.

Storia

L’ area di Broca è stata studiata per la prima volta nel 1861 dal neurologo francese Paul Broca grazie ad un esame eseguito su un paziente non in grado di riprodurre parole, nonostante comprendesse quanto gli fosse detto. Tale paziente era solo capace di riprodurre la sillaba “tan”, da cui il nome Monsieur Tan con cui il paziente passò alla storia. All’esame obiettivo il cervello di questo paziente presentava una lesione nel lobo frontale sinistro. Così, nel 1863 Broca scrisse un articolo in cui parlava di 8 casi clinici caratterizzati dalla presenza di una lesione al lobo frontale sinistro. Tutti questi soggetti presentavano afasia, letteralmente assenza di linguaggio, che in questo caso riguarda la riproduzione dello stesso.

Broca, dunque, dedusse fosse l’emisfero sinistro a controllare la produzione di linguaggio.

In seguito, questa teoria è stata ripetutamente confermata attraverso la realizzazione di diversi esperimenti. Ad esempio, se si inietta nella carotide sinistra un barbiturico ad azione rapida (tecnica di Wada), si ottiene, nella maggior parte dei soggetti, un’ afasia transitoria, della durata di circa 10 minuti, accompagnata da altri effetti motori e sensoriali. L’iniezione, invece, nella carotide destra non produce effetti afasici, pur causando effetti motori e sensoriali. È stato stimato in questo modo che i centri di controllo del linguaggio sono situati nell’emisfero sinistro nel 96% delle persone destrimane e nel 70% dei soggetti mancini. Il rimanente 4% dei soggetti destrimani mostra le aree del linguaggio a destra, mentre del 30% dei soggetti mancini un 15% mostra le aree del linguaggio a destra e un 15% bilaterali (Kos, Vosse, Van Den Brink , Hagoort, 2010)

Funzionamento

Messaggio pubblicitario NETWORK CLINICA L’ area di Broca è responsabile della produzione del linguaggio poiché mantiene la memoria di una serie di comandi motori necessari per articolare i suoni. Per questo, nel riprodurre delle parole ignote o straniere, si fatica maggiormente nella lettura.

Inoltre, in soggetti che apprendono una seconda lingua da adulti, si attiva un’area che non coincide con l’ area di Broca. Questo, suggerisce l’esistenza di circuiti per la pronuncia delle parole diverse da quelle utilizzate per la lingua appresa per prima. È noto, dunque, che altre aree del lobo frontale sinistro svolgono funzioni importanti nell’articolazione del linguaggio. In particolare, l’area motoria supplementare è coinvolta nella pianificazione delle sequenze necessarie per svolgere compiti motori anche linguistici. Infatti, lesioni a queste aree producono una forma di afasia.

Le differenze di attivazione fra l’area 44 e l’area 45 durante l’esecuzione di compiti linguistici e le differenti connessioni che queste aree intrattengono con l’area motoria, le aree prefrontali e le aree sensoriali, suggeriscono che possano svolgere ruoli funzionalmente diversi nell’uomo per quanto riguarda il riconoscimento e la comprensione dell’azione.

Afasia di Broca

Un danno all’ area di Broca, dovuto ad esempio ad ictus, atrofia, traumi, infezioni, neoplasie ed ischemia, può provocare la cosiddetta “afasia di Broca”, classificata tra le “afasie non fluenti”. I pazienti colpiti da afasia non fluente possono essere incapaci di comprendere o formulare frasi con una struttura grammaticale complessa.

Alcune forme di afasia legate a danni nell’ area di Broca possono colpire solo determinate aree del linguaggio, come i verbi o i sostantivi.

È interessante notare che, nel caso di pazienti sordi ci può essere un’inibizione della capacità di produrre quei segni corrispondenti al messaggio che essi vogliono comunicare, pur essendo in grado di muovere mani, dita e braccia come prima.

L’ afasia di Broca, detta anche afasia espressiva, consiste nella perdita parziale della capacità di comporre il linguaggio parlato e scritto, in presenza di una normale capacità di comprensione dello stesso.
 In altre parole, l’ afasia di Broca è un tipo di afasia in cui il paziente ha perso la capacità di parlare e di scrivere, ma non ha perso la capacità di comprendere ciò che sente e ciò che legge.

Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano

Sigmund Freud University - Milano - LOGORUBRICA: INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA

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