Riuscire a valutare in modo corretto le abilità intellettive di base possedute da una persona colpita da disabilità intellettiva o autismo è molto importante sotto più punti di vista: ad esempio è indispensabile per riuscire a organizzare in modo efficace la sua vita quotidiana, affidandogli solo i compiti che è in grado di svolgere ed evitando di sottoporlo a situazioni al di sopra delle sue possibilità, le quali potrebbero generargli ansia e frustrazione. Ma è rilevante anche sul piano etico, perché permette di stabilire a priori che tipo di decisioni e scelte quella persona è in grado di assumere autonomamente sulla propria vita.
Nella maggioranza dei casi, però, questo tipo di valutazioni è affidato al classico modello “prova e spera”, che però espone necessariamente a un notevole rischio di aleatorietà e arbitrarietà. Per uscire da questa situazione di indeterminatezza sono stati messi a punto degli strumenti che aiutano valutare in modo più attendibile le abilità intellettive basiche dei soggetti con forte deficit cognitivo: uno dei più utilizzati è l’ABLA – Assessment for Basic Learning Abilities. Le sue caratteristiche sono presentate in un articolo a cui ha partecipato Giovanni Michelini, docente alla Sigmund Freud University di Milano.
ABLA: uno strumento di valutazione su sei livelli
Lo ABLA consiste in una serie di prove intellettive strutturate secondo sei livelli: Imitazione, Discriminazione della posizione, Discriminazione visiva, Discriminazione di identità visiva corrispondente al campione (similarità per caratteristiche fisiche), Discriminazione di identità visiva non corrispondente al campione (corrispondenza su base arbitraria), Discriminazione uditivo-visiva (corrispondenza stimolo vocale/oggetto). Ogni livello corrisponde a un tipo di esercizio legato alla capacità di scelta del soggetto: per esempio mettere un pezzo di spugna in una lattina invece che in una scatola, anche se scatola e lattina cambiano di posizione di volta in volta (Discriminazione visiva). I livelli sono a loro volta disposti secondo un ordine crescente di difficoltà e il livello massimo superato con successo dal soggetto corrisponde al suo “punteggio” ABLA. La somministrazione degli esercizi è preceduta da una fase introduttiva composta da dimostrazione, prova guidata e opportunità di risposta indipendente.
Al di là degli aspetti tecnici, affinché lo strumento dia i migliori risultati è importante che venga utilizzato da una persona in grado di stabilire una buona relazione con il soggetto e che le prove si svolgano in un ambiente familiare e sereno. Ciò che va assolutamente evitato, in altre parole, è mettere l’accento sulla performance. Il metodo ABLA è presentato nei dettagli nell’articolo: “Presentazione di uno strumento di valutazione delle abilità di base dell’apprendimento delle persone con Disabilità intellettiva e Autismo: ABLA”, scritto da Ramona Guarino, Roberto Cavagnola, Giovanni Miselli, Serafino Corti, Giovanni Michelini, Michela Uberti, Giuseppe Chiodelli, Maria Laura Galli, Mauro Leoni, Francesco Fioriti.
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