Il Vice-direttore del Dipartimento di Psicologia di Milano della Sigmund Freud University, Gabriele Caselli, è stato invitato a far parte dell’Editorial Board di Addictive Behaviors: rivista scientifica edita da Elsevier e punto di riferimento a livello mondiale per la ricerca nell’ambito delle dipendenze. L’Editorial Board funziona come un comitato scientifico: il suo compito è valutare la validità degli studi che vengono presentati dai ricercatori di ogni parte del mondo e selezionare quelli da pubblicare. La nomina di Caselli arriva a conferma del valore scientifico dei suoi numerosi studi sulle dipendenze: specializzato in psicologia cognitiva, il suo ambito specifico riguarda le applicazioni delle tecniche metacognitive nel trattamento dei disturbi da dipendenza, come ad esempio la Detached Mindfulness o “consapevolezza distaccata”.
Corsi e curriculum scientifico
Oltre ad essere Vice-direttore del Dipartimento di Psicologia, alla Sigmund Freud University di Milano Caselli è responsabile di due corsi: “Introduzione a psicologia clinica I” e “Tecniche del colloquio psicologico”. Nella pagina docente di Gabriele Caselli è disponibile la sua scheda e il curriculum vitae completo.
La Elsevier: dall’arte alla scienza
Oggi la Elsevier è una delle più importanti realtà editoriali in ambito scientifico a livello internazionale: oltre ad Addictive Behaviors, sono sue riviste come The Lancet e Cell. Ed è anche una delle più antiche: la società attuale fu fondata in Olanda nel 1880, ma la sua origine risale alla House of Elzevir, casa editrice a gestione familiare fondata nel 1580 a Leida. Per almeno due secoli la Elsevier, però, si occupò di tutt’altro e cioè di letteratura, poesia e arte. La svolta arrivò con gli anni Trenta del Novecento quando, trovandosi sull’orlo del fallimento, per una serie di coincidenze e intuizioni decise di puntare sulle pubblicazioni di tipo tecnico-scientifico, cominciando con le enciclopedie. La scelta si rivelò un grande successo, tanto che oggi la società ha sedi in tutto il mondo. Ma la sua vena artistica continua a riaffiorare: il termine elzeviro, usato per indicare la terza pagina dei quotidiani, deriva dalla scelta di utilizzare per questi articoli il carattere omonimo, che a sua volta era stato inventato nel Cinquecento dai tipografi olandesi della Elzevier per stampare i loro preziosi libri d’arte. Ispirato al raffinato stile italiano del Rinascimento, l’elzeviro divenne un font molto amato da artisti e poeti e per questa ragione, a inizio Novecento, il Corriere della Sera pensò di utilizzarlo per i suoi articoli di fondo, che normalmente riguardano argomenti di carattere letterario, artistico, storico o erudito. Per una delle tante ironie della storia, oggi il nome Elsevier è una autorità nelle scienze. La storia completa della casa editrice è disponibile sul sito ufficiale Elsevier.