Il lavoro dello psicologo è vario, complesso e appassionante quanto può esserlo il nostro mondo interiore: se “psiche” in greco significa “anima”, ciò vuol dire che lo psicologo può occuparsi praticamente di ogni aspetto dell’animo umano. Il quale, per definizione, tende all’infinito. Se l’ambito professionale più tipico è quello clinico e terapeutico , non bisogna mai dimenticare che uno psicologo può occuparsi di moltissime altre cose: dal dare sostegno a una comunità di accoglienza per minori al miglioramento delle relazioni umane all’interno di un’azienda, dal progettare una campagna di marketing efficace al potenziare le prestazioni di una squadra sportiva, dal supportare gli investigatori nella soluzione di un caso criminale al progettare un programma educativo efficace, inclusivo e scientificamente fondato.
Cosa fa uno psicologo?
Un tratto distintivo di ogni professione nella psicologia è il contatto con l’altro, con le persone intese come individui singoli o parte di un gruppo: coppia, famiglia, scuola, lavoro o altre forme sociali. Nella sua operatività quotidiana, per definire una situazione e intervenirvi uno psicologo può utilizzare questionari, test, colloqui personali e laboratori di gruppo, ma anche ricorrere a tecniche specifiche come la mindfulness, la meditazione o la EMDR. Un ambito che sta risvegliando sempre più interesse è quello delle tecnologie digitali e in particolare della realtà virtuale, nel quale la Sigmund Freud University sta investendo molto, soprattutto per lo studio e la cura delle fobie: aspetto che è già oggetto dei Progetti di Tesi del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia.
A seconda del settore professionale scelto, uno psicologo può operare in un’istituzione pubblica, per esempio una scuola, un ospedale o un istituto penitenziario, ma anche in un’azienda privata di grandi dimensioni o in un’agenzia specializzata nel marketing, nelle risorse umane o nelle pubbliche relazioni. Più spesso opera come socio o consulente di una cooperativa sociale attiva nei servizi alla persona. Se ha scelto la carriera di psicoterapeuta normalmente riceve i propri clienti all’interno di un proprio studio privato, singolo o gestito in collaborazione con altri professionisti. Se opera nella ricerca, infine, di solito lavora in una Università.
Come diventare psicologo
Una tappa importante di ogni carriera nelle scienze psicologiche è la Laurea Magistrale in Psicologia, il cui piano di studi può essere già caratterizzato secondo un ambito tematico specifico. Alla Sigmund Freud University di Milano sono attivi due indirizzi per il Corso di Laurea Magistrale: uno in Psicologia clinica dell’Età adulta e l’altro in Psicologia clinica dell’Età evolutiva. Per il pieno esercizio della professione di psicologo è necessaria l’iscrizione all’Albo professionale nella sezione A, iscrizione possibile solamente dopo il conseguimento del rispettivo Esame di Stato, al quale si può accedere solo con il titolo di Laurea Magistrale in Psicologia.
Un passaggio cruciale, nel corso dei propri studi, è la scelta degli stage o tirocini, che rappresentano il primo contatto con l’ambito di professionale di proprio interesse. Dopo la Laurea si può approfondire la propria specializzazione frequentando un Corso di alta formazione o un Master: per esempio in gestione delle risorse umane, criminologia, sessuologia, gestione delle emergenze, neuroscienze o altro. Un discorso a parte, invece, riguarda la carriera di psicoterapeuta, per la quale è indispensabile frequentare un corso di specializzazione riconosciuto, che normalmente segue una propria “scuola di pensiero”: attualmente la più diffusa e scientificamente riconosciuta è la Cognitivo-comportamentale, a cui si ispira anche la Sigmund Freud University di Milano.
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