Lo Psicologo dell’Orientamento aiuta giovani e adulti a scegliere un percorso scolastico, formativo e professionale che permetta loro di realizzarsi come persone complete. Il suo obiettivo è far sì che nella scelta di una scuola superiore, di un corso di laurea, di un corso di formazione o di un lavoro il soggetto riesca a coniugare le motivazioni pratiche ed economiche con le sue esigenze profonde, in modo che la domanda “Cosa vuoi fare da grande?” diventi un’occasione per ascoltare se stessi e sviluppare le proprie potenzialità.
La formazione dello Psicologo dell’Orientamento è multidisciplinare poiché oltre alla preparazione classica in Psicologia, deve comprendere materie come Sociologia, Economia e Scienze dell’educazione. Nel suo lavoro, poi, si troverà a cooperare con insegnanti, dirigenti scolastici, docenti universitari, amministrazioni pubbliche e imprese e dovrà occuparsi di aspetti tipicamente psicologici, ma anche sociali ed economici. Tipicamente lo Psicologo dell’Orientamento opera all’interno di scuole, università, enti di formazione e agenzie per il lavoro.
Cosa ha studiato lo Psicologo dell’Orientamento?
Anche per diventare Psicologo dell’Orientamento il primo passo è la Laurea Magistrale in Psicologia, seguita dal superamento dell’Esame di Stato e dall’iscrizione all’Albo professionale degli psicologi nella categoria A, che dà diritto a svolgere la libera professione. Dovendo conoscere molto bene il mondo della scuola, dell’università, della formazione e soprattutto del lavoro, lo Psicologo dell’Orientamento dovrà avere dimestichezza con materie come Sociologia, Scienze dell’organizzazione, Scienze dell’educazione, Economia e Gestione aziendale. Naturalmente dovrà avere una solida preparazione nelle discipline classiche della Psicologia, con approfondimenti in Psicologia dello sviluppo, Psicologia delle differenze individuali, Psicologia sociale, Psicologia del lavoro e delle organizzazioni, Psicologia della formazione e Psicologia clinica.
La frequenza di un master di II livello è molto indicata e in questo caso ne esiste uno specifico promosso dalla Società Italiana per l’Orientamento in collaborazione con una rete di 45 università. Molto consigliata, come sempre, la frequenza di stage e tirocini in realtà professionali che si occupano di psicologia dell’orientamento.
Dove opera lo Psicologo dell’Orientamento?
Lo Psicologo dell’Orientamento normalmente opera in realtà strutturate come scuole, università e, soprattutto, istituzioni ed enti pubblici. Per esempio può lavorare in progetti scolastici dedicati all’orientamento, nei servizi di orientamento di Ateneo presenti in ogni università o all’interno di centri di formazione pubblici e privati.
Un bacino d’impiego importante sono tutte le realtà pubbliche che si occupano di informazione e orientamento al lavoro, come i Centri territoriali per l’impiego, le Agenzie per il lavoro, i Centri di Orientamento al lavoro e gli Informagiovani. Lo Psicologo dell’Orientamento può operare anche in società di consulenza private e, naturalmente, operare come libero professionista: per esempio per offrire un servizio di ascolto e bilancio di competenze o per supportare l’ufficio risorse umane di altre aziende.
Di che cosa si occupa lo Psicologo dell’Orientamento?
Lo Psicologo dell’Orientamento utilizza le conoscenze, i metodi, le tecniche e gli strumenti della psicologia per dare supporto alle persone nella scelta di un percorso formativo o professionale che sia in linea con il loro vissuto più profondo. Nel suo lavoro si rivolge sia a giovani che ad adulti, accompagnandoli nell’ascolto di se stessi e nella presa della decisione attraverso test, questionari e colloqui individuali.
L’intervento dello Psicologo dell’Orientamento può essere utile sia nella scelta iniziale sia durante il percorso formativo o professionale: per esempio per aiutare un lavoratore a reimpostare la propria carriera o a cambiare completamente ambito per soddisfare nuove esigenze di vita. Nel mondo del lavoro, un tema delicato di cui si dovrà occupare è quello della disoccupazione, con tutte le sue ricadute a livello psicologico. Operando nel mondo della scuola, invece, dovrà trattare tematiche tipiche dell’età dello sviluppo come le dinamiche dell’adolescenza.
In generale, il lavoro dello Psicologo dell’Orientamento coinvolge aspetti cognitivi e più profondi: sul piano cognitivo dovrà supportare il soggetto nella conoscenza del mondo del lavoro, della scuola e dell’università, mentre a livello più profondo dovrà toccare tematiche che hanno a che fare con la vocazione, il talento, le competenze e la personalità, portando il soggetto a contatto con il proprio vissuto. Oltre a lavorare con gli individui, lo Psicologo dell’Orientamento interviene in contesti strutturati per progettare e realizzare servizi di ascolto e orientamento, per esempio per organizzare uno sportello all’interno di una Università o per aiutare una azienda a introdurre questa funzione nella sua gestione delle risorse umane o, ancora, per contribuire all’organizzazione dei servizi erogati da enti pubblici.