Ricordo di Nino Dazzi

Quando noi abbiamo avuto l’occasione di costruire la SFU, il professor Dazzi (ormai in pensione) è stato disponibile e curioso di questa sfida e soprattutto ha accettato di essere coinvolto come Direttore della triennale e ci ha affiancato in questi dieci anni con la sua esperienza accademica, con la sua fiducia.

La nascita della SFU, una piccola filiale di una Università privata austriaca, è stata una novità assoluta in Italia nel mondo accademico e non è stata molto compresa all’inizio e spesso è stata osteggiata, specie nei primi delicati anni dell’inizio. Dazzi fin dal primo momento, da un lato è stato entusiasta della qualità del progetto, dall’altro ci ha trasmesso le difficoltà concrete a realizzarlo. Insomma, realista e anche incuriosito. Procedendo nel tempo ha compreso la preziosità del nostro progetto e ha voluto condividerlo con noi.

Abbiamo arricchito l’offerta della formazione universitaria italiana di una piccola realtà diversa e internazionale. Nino Dazzi ha accettato di essere il nostro Direttore della triennale e ci ha molto aiutato, specie nei primi anni, a dare una consapevolezza accademica al nostro lavoro, e ogni volta che incontravamo un problema di complessa gestione relazionale o istituzionale la sua esperienza ci è stata essenziale.  Ha sempre partecipato alle Giunte e alle riunioni del Dipartimento, aiutandoci a mettere in chiaro problemi relazionali con altre istituzioni, con studenti e docenti, di politica universitaria e di gestione interna della nostra filiale e di relazioni con la nostra casa madre viennese. Insomma, siamo cresciuti insieme a lui e anche grazie a lui, ci siamo stabilizzati e il nostro lavoro accademico è sempre più riconosciuto in Italia e in Austria.

Negli ultimi anni, il deterioramento della sua salute gli ha precluso la possibilità di partecipare di persona, tuttavia, ha continuato ad accompagnarci e a partecipare contribuendo attivamente.

Vorrei qui ringraziarlo a nome di tutti noi della SFU, ci mancherà e sarà con noi ancora a lungo. Non lo dimenticheremo e intitoleremo un’aula della nostra Università con il suo nome.

-Sandra Sassaroli-
Direttrice del Dipartimento di Psicologia di Milano