Università, una scelta difficile

La scelta universitaria si può rivelare insidiosa e complessa per più ragioni, due delle quali possono essere considerate le più importanti e le più diffuse.

 

Cuore o mercato?

Normalmente, già prima di sostenere l’esame di Maturità, i giovani si interrogano sulla direzione da dare al proprio futuro: alcuni di loro seguono una predisposizione che coltivano dalla nascita, altri accettano di buon grado le difficoltà dei tempi e si indirizzano verso studi che sembrano offrire maggiori garanzie per l’ingresso nel mondo del lavoro, altri ancora sono solo confusi e non hanno idea di cosa scegliere; altri infine, e sembrano essere la maggior parte, si dibattono tra quanto interessi e passione suggeriscono loro di seguire e quanto invece “ragioni di mercato” inducono a privilegiare.

 

Quale ateneo?

Il secondo ostacolo è cronologicamente successivo al primo, ma spesso non meno difficile da superare: scelto l’ambito scientifico, bisogna selezionare l’ateneo.

Per quanto concerne il primo problema, vale ancor oggi, forse a maggior ragione, la riflessione che l’origine latina del termine labor, fatica, suggerisce senza possibilità di equivoco: proprio perché il lavoro è impegnativo e può durare tutta la vita, scegliere una strada per la quale si prova un particolare interesse garantisce una maggiore resistenza all’ineludibile fatica. In altre parole, colui che sceglie un percorso di studi e un successivo lavoro che ama, investirà tempo ed energie proficuamente e otterrà senza dubbio risultati migliori. Da qui dunque il consiglio a seguire gli interessi personali anziché le presunte minori difficoltà poste dal mercato del lavoro.

 

Psicologo: opportunità crescenti

Infatti, per quanto riguarda in particolare la professione di psicologo o psicoterapeuta, la realtà odierna ne richiede l’intervento in un numero di ambiti continuamente crescente: alla tradizionale psicologia clinica si affiancano ambiti di ricerca e intervento sempre più numerosi, che vanno dalla psicologia dell’educazione a quella dell’emergenza, dalla psicologia giuridica e forense a quella penitenziaria, dalla psicologia della salute a quella dello sport, dalla psicologia del marketing e della comunicazione a quella del traffico, ecc.

Il mercato del lavoro può non solo assorbire i nuovi laureati in psicologia, ma può impiegarne in misura crescente, perché le competenze di chi si specializza in questa disciplina sono sempre più differenziate in risposta alle crescenti esigenze dei singoli e delle comunità.

Venendo alla questione inerente la scelta dell’ateneo, per ogni disciplina oggi sono disponibili numerosi percorsi formativi. Ci sono università giovani ma anche atenei millenari; ci sono percorsi di studio molto tradizionali e altri più aperti alle novità didattiche e scientifiche; si può decidere di studiare nel proprio paese o di andare all’estero con la certezza comunque del riconoscimento del titolo, ecc.

 

Sigmund Freud University

La Sigmund Freud University di Milano, una università privata viennese con sedi in diverse città europee, offre un percorso formativo che si caratterizza fortemente sotto tre aspetti. Innanzitutto offre corsi con classi poco numerose (massimo 60 studenti) affinché tra docenti e studenti possa instaurarsi un rapporto personale. In secondo luogo propone una didattica che, accanto alle tradizioni lezioni frontali, dedica particolare attenzione – e dunque ore di lezione – all’attività pratica. Infine, credendo fortemente in una figura di psicologo internazionale, offre ai propri iscritti, per ogni anno di corso, un soggiorno a Vienna durante il quale gli studenti assistono a lezioni tenute in inglese da docenti stranieri e hanno la possibilità di incontrare e conoscere giovani “colleghi” provenienti da tutto il mondo.

 

Silvia Cariati

 

ARTICOLI SIMILI:
Uno psicologo internazionale
Studiare a Vienna: un’opportunità preziosa
SFU: un acronimo per tre caratteristiche distintive