La Giornata Mondiale della Salute Mentale è stata istituita nel 1992 dalla World Federation for Mental Health (WFMH), con il supporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’obiettivo era, e resta tuttora, quello di promuovere la consapevolezza globale sul tema della salute mentale e combattere lo stigma che circonda i disturbi psicologici.
In un contesto in cui il disagio psicologico è ancora troppo spesso ignorato, frainteso e minimizzato, questa giornata diventa un’occasione fondamentale per diffondere una maggiore consapevolezza sul benessere mentale, incoraggiare l’accesso alle cure psicologiche, diffondere l’attenzione a questi temi e contrastare i pregiudizi, rendendo bambini, adolescenti e adulti sempre più capaci di riconoscere la sofferenza emotiva e di chiedere aiuto nel momento del bisogno.
Salute mentale: molto più dell’assenza di disagio
La salute mentale non è semplicemente l’assenza di un disturbo psicologico, ma la capacità di vivere in modo pieno e consapevole, affrontando le sfide quotidiane, costruendo relazioni significative e dando senso alle proprie esperienze.
Quando questa capacità si indebolisce, non sempre il disagio si manifesta in modo evidente (come nel caso di attacchi di panico, insonnia, ansia o depressione). Più spesso, si insinua in forma sottile, come una stanchezza che non passa, la sensazione di non essere mai abbastanza, un senso di vuoto difficile da spiegare. Eppure, anche oggi, parlare di questi stati emotivi è spesso un tabù: si teme il giudizio degli altri, si ha paura di essere etichettati come “fragili”, di non essere compresi.
Lo stigma intorno alla salute mentale resta forte, anche tra i più giovani. Per questo è fondamentale favorire la conoscenza di queste forme di disagio, senza banalizzarle, e promuovere una cultura che riconosca la fragilità come parte dell’esperienza umana.
Chiedere aiuto non deve essere un segno di debolezza, ma un atto di consapevolezza e responsabilità verso sé stessi.
Una giornata, un tema
Dal 1994, ogni 10 ottobre la Giornata Mondiale della Salute Mentale promuove l’attenzione su un tema specifico, scelto per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su aspetti trascurati del benessere psicologico. In Italia non è stata istituita una giornata nazionale dedicata alla salute mentale, ma il nostro Paese ha scelto di aderire ufficialmente a quella internazionale.
Il tema del 2025, annunciato dalla World Mental Health Day Official, è:
“Accesso ai servizi – Salute mentale in caso di catastrofi ed emergenze”
Un tema di grande attualità, se si considera che “nel solo 2020, circa 100 milioni di persone nel mondo sono state colpite da eventi disastrosi, di natura naturale, umanitaria o sanitaria. In questi contesti, se tutta la popolazione è esposta a forti livelli di stress, alcuni soggetti possono sviluppare disturbi psicologici che tendono a persistere nel tempo, con conseguenze a livello relazionale, scolastico, lavorativo. Si stima che quasi un terzo delle persone colpite da catastrofi possa andare incontro a conseguenze rilevanti sul piano della salute mentale, spesso senza ricevere un supporto adeguato.” (Fonte: World Mental Health Day)
Questa giornata, dunque, non ha un valore solo simbolico: è un’occasione concreta per riflettere su ciò che accade quando il nostro equilibrio psicologico viene messo a dura prova, e su quanto sia fondamentale garantire l’accesso a servizi di cura anche nelle emergenze.
L’intervento in queste situazioni ha bisogno di diverse tipologie di servizi e professionisti, capaci di intervenire nelle molteplici fasi che compongono un’emergenza: durante l’emergenza, per supportare le popolazioni colpite, con interventi universali – ossia rivolti a tutti – di primo soccorso psicologico, e dopo l’emergenza, con interventi volti a cogliere forme di disagio persistente e ad offrire supporto specialistico di tipo psicoterapeutico. Le nostre società hanno però anche bisogno di servizi e professionisti che intervengano prima dell’emergenza (fase di preparedeness), perché le popolazioni possano apprendere come mettersi in sicurezza e affrontare un momento critico come un terremoto, prevenendo le difficoltà emotive.
Riflettere anche in università
Le università non sono solo luoghi di apprendimento. Sono spazi in cui si cresce, si cambia, si diventa. Alla Sigmund Freud University di Milano queste tematiche trovano spazio attraverso seminari, momenti di dialogo con esperti e occasioni formative che permettono di esplorare il ruolo della psicologia nei contesti di crisi, emergenza e vulnerabilità.
Presso la Sigmund Freud University il TRAIL lab promuove ricerca sui fattori che favoriscono l’adattamento nelle situazioni di emergenza, quali terremoti, alluvioni, incidenti e violenze.
Lo facciamo anche attraverso una didattica esperienziale, una relazione diretta con i docenti, una formazione che integra clinica, neuroscienze, psicologia dello sviluppo, sociale. Ma soprattutto, lo facciamo tenendo al centro le persone.
Bibliografia